SI RITORNA ALL’OSCURANTISMO?
di Antonio Foccillo
– In questi giorni si è diffusa la notizia che la Commissione Antimafia ha fatto prelevare dalla Guardia di Finanza gli elenchi degli iscritti alle 4 più importanti Obbedienze d’Italia. Non tocca a me svolgere la difesa di Associazioni che hanno dei validi difensori per farlo, ma da rappresentante di un’organizzazione laica mi pongo una serie di riflessioni che voglio condividere.
Con questo atto sono stati violati molti principi democratici, alcuni tutelati, non a caso, dalla Costituzione, ma sopratutto è stata intaccata la libertà. Si sono, infatti, perseguitate le idee, si è criminalizzata la libertà di associazione, si è violato il diritto alla privacy. Inoltre, si è violato il principio di legalità perché un reato penale va ascritto ad un singolo individuo e la responsabilità non può essere considerata collettiva. Se così fosse, potrebbe accadere, come conseguenza, che ogni qualvolta un iscritto a qualsiasi associazione collettiva dovesse essere perseguito per un reato penale, si potrebbero chiedere alle stesse associazioni, siano esse laiche o cattoliche, siano esse partiti o sindacati, di fornire gli elenchi dei loro iscritti e considerare queste aggregazioni come associazioni a delinquere. Infine, se si commettono reati i colpevoli devono essere individuati e giudicati dai tribunali, non si possono generalizzare le accuse e sulla base di ciò coinvolgere tutti gli altri cittadini. Dove sono finiti il garantismo e la libertà in questo Paese? Non vorremmo tornare ad un nuovo periodo di oscurantismo. Bisogna difendere la libertà. Uno dei modi per difendere la libertà può essere quello di opporsi da parte di tutti tenacemente con pensieri, parole e azioni contro qualsiasi imposizione, da chiunque venga, affermando il libero arbitrio di ogni singolo cittadino.
Oggi, purtroppo, con questa imposizione è venuto meno anche il concetto di tolleranza e di laicità del nostro Paese. Mai come oggi la laicità sembra lontano dalla pratica quotidiana, infatti, prevalgono i suoi critici che sono spesso i dogmatici e i fondamentalisti in qualsiasi campo agiscano. Diventa più urgente ritrovarne le ragioni. I valori laici si sono fatti paladini delle lotte di liberazione dalle schiavitù; dal ripristino della dignità dell’uomo, ovunque fosse nato e collocato; dell’autodeterminazione dei popoli contro le dittature; della libertà di associazione; di costruzione dello Stato laico; delle società di mutuo soccorso per difendere i lavoratori dal rischio del lavoro non tutelato. Quei valori hanno garantito i diritti fondamentali della persona con il notevole contributo offerto nella stesura della Carta dei Diritti dell’Uomo. In tal modo si sono ampliate le varie libertà, da quello di pensiero a quello di associazione, e tali principi insieme ai diritti di cittadinanza, sono stati riconosciuti e garantiti poi nelle costituzioni di molti Paesi.
Vi è la necessità, proprio alla luce di questi ultimi accadimenti, di una ridefinizione dei diritti di cittadinanza e di un riequilibrio fra diritti soggettivi e diritti sociali. Bisogna riaffermare tolleranza, dialogo, pluralismo delle idee, diritti, legalità, perché si ha l’impressione che tutti questi concetti siano stati, fino ad oggi, impiegati sì, ma senza dare loro il vero significato.
Il compromesso, l’etica, il laicismo, il proporre, la democrazia della partecipazione, il rispetto del pensiero altrui, la libertà dell’individuo in qualsiasi campo la si affermi, sono tutti principi contenuti nella storia delle nazioni europee e sono suffragati dal trinomio (uguaglianza, fratellanza, libertà), trinomio con cui si è costruito, almeno in Europa, il modello di società coesa e solidale. La convivenza civile è fatta di coesione, di rispetto dei valori e delle idee altrui come pure del rispetto delle regole che ci si è dati tutti assieme. Purtroppo oggi, con questi fatti, nei rapporti sociali e civili sembra prevalere l’intolleranza che, comunque si manifesti, non è accettabile, ma, purtroppo, nel nostro Paese, c’è e si vede in molte forme. Se dovesse affermarsi definitivamente questo sentimento, la conseguenza sarebbe quella di scardinare il principio della libertà ed il sistema di regole, anche quelle Costituzionali.