Ci sarà un Giudice a Berlino
– Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Fabrizio Illuminati Presidente del Collegio Marche G.O.I.
Alla fine, dopo un lungo braccio di ferro , la Guardia di Finanza ha sequestrato gli elenchi degli iscritti, dal 1990 a oggi, alle logge di Calabria e Sicilia delle associazioni massoniche Grande Oriente d’Italia, Gran Loggia Regolare d’Italia, Serenissima Gran Loggia d’Italia e Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori così come ha chiesto di fare la Commissione parlamentare Antimafia, presieduta da Rosy Bindi, che ha deliberato all’unanimità. Nei giorni scorsi sono state anche presentate due proposte di legge che mirano a sancire l’incompatibilità tra l’aderire a organizzazioni come la massoneria e lo svolgere una funzione pubblica in un ruolo apicale: magistrati, dirigenti della Pa, ufficiali dirigenti delle Forze Armate, avvocati, militari, personale della carriera diplomatica e della carriera prefettizia, personale di livello dirigenziale del Corpo dei Vigili del Fuoco, professori e ricercatori universitari non potranno quindi, secondo questo progetto, diventare massoni.
In questo momento, quale Presidente del Collegio Circoscrizionale delle Marche del Grande Oriente d’Italia, è per me di grande conforto il comportamento composto dei Fratelli marchigiani, che hanno reagito al clima di intimidazione partecipando alle attività liberomuratorie con impegno ancor più forte, consolidando l’unità della Circoscrizione, dimostrando grande senso di appartenenza in un momento di sfaldamento sociale, in cui non pochi guardano alla Massoneria come un fenomeno associativo vivace e attrattivo, che forse proprio per questo suscita anche penose e anacronistiche contrapposizioni. Non si può non rilevare come le decisioni assunte dalla Commissione Parlamentare Antimafia e quelle, per il momento, solo invocate da alcuni parlamentari, assumano un rilievo di gravità politica e sociale. Non dimentichiamo che, storicamente, atti simili hanno accompagnato tutte le persecuzioni antimassoniche operate dalle dittature di destra e di sinistra.
Ovunque nel mondo, quando è caduto un regime democratico, il primo anello della convivenza democratica ad essere spezzato è stato quello massonico. E ciò non a caso, perché è nelle nostra Istituzione che si rinvengono i principi fondanti del mondo moderno. I militari della Guardia di Finanza sono stati incaricati di sequestrare gli elenchi presso le varie obbedienze massoniche a scopo puramente esplorativo. Appare altrettanto significativo che una Commissione parlamentare Antimafia abbia preso un provvedimento che i magistrati delle vari direzioni distrettuali dell’antimafia non hanno ritenuto di assumere ritenendo evidentemente che non ne sussistessero i presupposti giuridici. Nessun reato è infatti contestato all’istituzione massonica a giustificazione del mandato di perquisizione e sequestro messo in atto. Un comportamento che a nostro avviso è lesivo dei diritti di libera associazione e ad un giusto processo, sanciti dalla Costituzione. Si finirebbe così per fare della Massoneria il capro espiatorio del malessere che attraversa il Paese, secondo il costume di una cultura illiberale che riaffiora periodicamente in questo Paese che, ad di là di maquillage di facciata, nelle budella, liberale non è mai stato. Per anni verranno messi alla gogna cittadini colpevoli di aver aderito ad un’Associazione nobile. Sarà l’ennesima
bolla di sapone come lo fu la megaindagine scatenata dall’allora Procuratore della Repubblica di Palmi, Agostino Cordova? Centinaia di sequestri di documentazione in sedi massoniche e in appartamenti privati di tutta Italia, anni d’indagini, molte vite rovinate e neanche un’ ombra di rinvio a giudizio, per nessuno.
Non può peraltro tacersi che, anche a seguito della posizione ferma ed intransigente assunta dal nostro Gran Maestro, Stefano Bisi, non pochi sono stati gli appelli che da più parti, finalmente, si sono levati a difesa dei diritti civili dei liberi muratori. E’ forse arrivato il momento che questo paese, che tanto deve alla libera muratoria, faccia i conti con la propria storia includendo il contributo latomistico, e per farlo mi piacerebbe che partisse da ciò che Gramsci già disse nel 1925 , quando prese la parola in parlamento per opporsi fermamente al disegno di legge fascista volto all’abolizione giustappunto della massoneria; al di là dell’inquadramento tutto marxista del fenomeno massoneria, cui peraltro riconobbe di essere stata “l’unico partito reale ed efficiente che la borghesia abbia mai avuto”, all’intelligenza di Gramsci non sfuggì che iniziando a colpire i diritti associativi dei massoni si sarebbe finito per colpire i diritti associativi anche del proletariato (Gramsci era troppo comunista per interessarsi di tutti i cittadini), come puntualmente avvenne.
Auguriamoci che i nostri politici abbiano l’intelligenza di Gramsci e ricordino che sono in gioco i diritti fondamentali di tutti i cittadini, quei diritti che molti massoni hanno contribuito a porre a fondamento del mondo moderno, partecipando in maniera determinante alla formulazione delle dichiarazioni internazionali dei diritti dell’Uomo ed delle Costituzioni democratiche anche di questo Paese. Ma il cittadino può ancora contare su di un sistema di garanzie, non solo nazionali, e allora non posso che ripetere “ci sarà pure un giudice a Berlino”, come disse il mugnaio di Potsdam che, nel ‘700, opponendosi al sopruso di un nobile, dopo essersi rivolto, invano, a tutte le corti di giustizia germaniche per avere “giustizia”, volle arrivare a Federico il Grande, sovrano illuminato e massone, che infine gli rese piena giustizia. O forse volevo dire a Strasburgo, davanti a quella Corte Europea dei diritti dell’Uomo, che ha più volte sanzionato il nostro paese per provvedimenti discriminatori contro iscritti alla massoneria. Ma se così ancora una volta avvenisse, sarebbe un’ennesima sconfitta per questo Paese, che mi auguro dimostri di avere in se gli anticorpi necessari per reagire a derive oscurantiste.