Finalmente a carte scoperte, o quasi
La recente minaccia del Signor Luigi Di Maio, vice presidente del Consiglio, di rifiutare il versamento del contributo italiano al bilancio dell’Unione Europea, evidenzia ulteriormente l’intenzione del Governo di abbandonare volontariamente la stessa Unione prima di essere scaraventati fuori dal Consiglio Europeo per inadempienza. Una specie di “brexit” alla amatriciana, priva cioè del consenso referendario tenutosi nel Regno Unito. Silenzio tombale da parte di certo Prof. Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana, ma contenuta approvazione da parte del nostro Putin di porta Romana, Milano. Contenti, anzi arcicontenti, però, i suoi pensatori economici (Borghi Claudio e Bagnai Alberto, noto per essere anche un eclettico clavicembalista, nonché il Chiar.mo Prof. Paolo Savona, euroscettico sin dalla firma del Trattato Europeo del 1992, da sempre contrario alla accettazione dei parametri di Maastricht, nonché autore – soprattutto – del famoso piano B sull’uscita dall’ euro. Direi che peggio di così non potrebbe essere alla luce del recente disastro del ponte sul Polcevera che, secondo me, rappresenta plasticamente la metafora di ciò che è diventata oggi l’Italia. Ciò nonostante…..evviva Salvini, evviva Di Maio, evviva il popolo italiano commenterà – anzi, ha già amaramente commentato il 23 agosto scorso – il Prof. Massimo Cacciari. Un’ultima riflessione: suggerirei a tutti i lettori del nostro “Lucifero” che ci ospita di valutare se fra i loro amici e conoscenti non vi sia nelle loro famiglie almeno una giovane unità in procinto di lasciare l’Italia, vuoi per i vari corsi “Erasmus”, vuoi per borse di studio, vuoi per fare il lavapiatti a Londra (se ancora è possibile), vuoi per fare il barman a Bruxelles, piuttosto che in una repubblica del centro America, oppure fare del volontariato per realizzare dei pozzi d’acqua nel Burkina Faso. Potreste avere delle sorprendenti…. Sorprese.
Beppe Grossi